martedì 3 febbraio 2009

esonero o espiazione?

Eccoci quindi al primo fatto concreto, che mi è successo poche ore fa. E' proprio la rabbia per questo fatto che mi ha portato a cominciare a scrivere.
Oggi alla facoltà di giurisprudenza della Sapienza era previsto l'esonero del diritto del lavoro per sottrarre al programma d'esame le prime 96 pagine del libro di diritto sindacale: l'annuncio del prof. Ghera alla prima lezione del corso sul fatto che sarebbero stati fatti questi esoneri ha contribuito, oltre all'interesse per la materia immagino, a un'assidua frequenza da parte degli studenti per apporre la propria firma sul registro delle presenze. Spesso seduti per terra oppure stretti nei banchi in due su una sedia. L'esonero si è tenuto nella stessa aula delle lezioni, dando quindi per scontato che quelle fossero le condizioni migliori per svolgere una valutazione sulle conoscenza degli studenti in materia di libertà sindacale - probabilmente si presupponeva che al termine dei corsi di studi questo istituto sarebbe stato abolito e quindi non era necessaria una conoscenza approfondita.
Come se non bastasse, alla prova si sono presentati molto più studenti di quelli solitamente presenti: per verificare l'effettivo diritto a partecipare, è quindi iniziato l'appello nominale (dai registri delle presenze, probailmente pieni di firme di "studenti pianisti") con relativa consegna dei documenti. Con l'appello sono anche iniziate le contestazioni di coloro che non venivano chiamati, non risultando nel registro. Ad un certo punto la decisione: si dettano le domande, chi non risulta dai registri può inziare a fare il compito e gli sarà comunicato successivamente se ne ha diritto, dovete rispondere a due domande su otto e non a tre visto che abbiamo perso tempo. Chi può si siede nei banchi, gli altri per terra, dietro le ultime file tutti accampati e pronti a scrivere. O a copiare?
Inizia la prova e iniziano a girare gli assistenti per l'aula: chissà cosa mai potranno cinque-sei persone di fronte alla moltitudine.
A mezz'ora dalla fine al microfono viene annunciato l'appello per la restituzione dei documenti: il massimo per potersi concentrare, dal momento che la lettura degli oltre trecento malcapitati avrebbe impiegato fino al momento della consegna. Fortunatamente il tentativo fallisce tra le proteste.
Il momento della consegna. Sembrava la fermata della metropolitana all'ora di punta. Consegnare il compito, firmare il relativo foglio, ritirare il documento. Delirio. Gl sventurati assistenti escono dall'aula e si dividono come possono le carte di identità, c'è la lezione di penale che deve cominciare.
E' di poche settimane fa la notizie di grandi tumulti alle prove scritte per il concorso di magistratura: saranno stati abituati a fare gli esami in aula 3, quegli aspiranti tutori della legge?

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